Raccolta dei rifiuti, “plastic free” e verde pubblico
La raccolta e il conferimento dei rifiuti sono due argomenti chiave per le amministrazioni comunali in Italia. È ormai assodato che la raccolta differenziata è diventata per i comuni italiani una necessità e per chi ancora non la pratica un’urgenza. Nella gestione dei rifiuti la raccolta differenziata permette di separare i materiali, quelli inquinanti, come medicinali, batterie, solventi, da quelli che possono invece essere trasformati e di nuovo diventare materie prime come la carta, l’acciaio, l’alluminio, la plastica e il vetro, a favore di risparmio energetico e di materie prime.
Sono ormai storiche le norme europee per la gestione dei rifiuti e anche in Italia le norme nazionali e regionali in materia di rifiuti diventano proposte urgenti per ridurre il più possibile la quantità di residuo non riciclabile da portare in discarica o da trattare con inceneritori, per recuperare invece tutte le materie prime riutilizzabili, tra cui anche la plastica.
Cosa succede alla plastica usa e getta?
La plastica se non conferita in discarica e abbandonata in natura diventa un potente inquinante. Perché? La plastica, materiale derivato dal petrolio, impiega centinaia di anni per biodegradarsi, anzi non si degrada effettivamente perché si spezzetta fino a raggiungere dimensioni microscopiche che diventano nutrimento per animali, provocandone la morte, e inquinante del terreno e del mare.
Proprio per questo motivo il Parlamento europeo ha approvato una nuova legge che vieta l’uso di articoli in plastica monouso come piatti, posate, cannucce, simbolo della nostra società “fast food”. Entro il 2021 saranno vietati nell’UE i seguenti prodotti:
- posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette)
- piatti di plastica monouso
- cannucce di plastica
- bastoncini cotonati fatti di plastica
- bastoncini di plastica per palloncini
- plastiche ossi-degradabili, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso
Cosa succede in Italia?
Dal primo gennaio di quest’anno è vietato vendere i bastoncini per la pulizia delle orecchie in plastica, che invece dovranno essere biodegradabili. Dal 1° gennaio del 2020 sarà vietato mettere in commercio prodotti cosmetici che contengano microplastiche. Aumentano i comuni che aderiscono alla campagna “plastic-free” indetta dal Ministero dell’Ambiente, attraverso cui le amministrazioni pubbliche promulgano ordinanze per ridurre l’uso di plastica usa e getta. Si tratta di comuni virtuosi, dal Nord al Sud Italia, che hanno scelto di bandire la plastica monouso.
Le istituzioni italiane intendono fornire ai cittadini un modello di sostenibilità e di cultura ambientale, con l’obiettivo di ridurre la plastica e aumentare invece il verde pubblico, coinvolgendo attivamente tutta la comunità e promuovendo pratiche virtuose per la tutela dell’ambiente. Curare il verde pubblico diventa prioritario per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città, prevenire il dissesto idrogeologico e proteggere il suolo, oltre che per rendere maggiormente vivibili le aree urbane.
Cosa può fare ognuno di noi? Tutti possiamo aderire alla campagna “plastic free”, basta comunicare i tuoi dati e quelli della tua azienda e/o del tuo comune al Ministero dell’Ambiente e seguire queste semplici linee guida:
- eliminare la vendita di bottiglie di plastica dai distributori e sostituire la fornitura con distributori di acqua alla spina allacciati alla rete idrica.
- eliminare gli oggetti di plastica monouso come bicchieri, cucchiaini, cannucce e palette di plastica.
- limitare la vendita di prodotti con imballaggio eccessivo (merendine, biscotti, succhi di frutta confezionati), privilegiando l’offerta di spremute, centrifughe e frullati di prodotti freschi, nei minibar o nelle mense interne.
- fornire o invitare i dipendenti a portare una propria tazza o borraccia per consumare bevande calde e fredde.
- non utilizzare plastica monouso durante eventi aziendali e/o riunioni
- promuovere azioni di sensibilizzazione sull’importanza di ridurre l’inquinamento da plastica tra i dipendenti
- farsi ambasciatori della campagna #PlasticFree con altre realtà pubbliche o private
- applicare la regola delle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla, recupera.
FAQ: domande e risposte
Lo sapevi che puoi ricevere sgravi fiscali? Ci sono comuni italiani che applicano sgravi fiscali a chi si prende cura degli spazi verdi o a chi certifica di aver inquinato meno non usando l’auto. Lo sgravio fiscale viene applicato al pagamento dei tributi oppure dei canoni di locazione di strutture comunali.
È ancora in vigore il bonus verde 2019? Sì, il bonus verde è stato prorogato fino al 31 dicembre 2019. Si tratta di una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per la sistemazione di giardini, terrazzi, coperture.
Esistono spazzatrici ecologiche? Certo! Sono le spazzatrici alimentate a metano, garanzia di zero inquinamento da polveri sottili e minore inquinamento acustico.
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