Trattore biogas

TRATTORI A BIOGAS è l’inizio di una nuova era

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Il settore agricolo è oggetto di forti investimenti tecnologici che stanno radicalmente cambiando il volto alle imprese e a tutta la filiera agroalimentare. Questi cambiamenti sono sostenuti soprattutto dalle politiche di incentivazione dell’Unione Europea e dai governi degli stati federati, per ridurre le emissioni di gas che alterano l’atmosfera e che contribuiscono al cambiamento climatico

Quanto pesa il settore agricolo sull’ambiente?

L’agricoltura nel XX secolo si è avvalsa di numerose importantissime innovazioni che hanno consentito un positivo sviluppo di tutta la società. Dal secondo dopoguerra in poi, l’uso di fertilizzanti combinato all’uso di macchine agricole sempre più potenti e da innovazioni biotecnologiche nella selezione di sementi, ha consentito di innalzare notevolmente la produzione per ettaro delle colture. 

La sfida è rendere questo sistema compatibile con le esigenze della biosfera e della sostenibilità ambientale. Un obiettivo difficile da raggiungere, come ci illustra Bill Gates nel suo ultimo lavoro “Clima. Come Evitare Un Disastro”Il magnate americano con la sua fondazione ha passato gli ultimi dieci anni a studiare le cause e gli effetti del cambiamento climatico, in particolare analizzando le cause principali delle attività umane.

Per raggiungere l’obiettivo di una agricoltura circolare a emissioni zero dovremo nel prossimo futuro agire su questi fattori: 

  • l’emissione di Co2 dovuta alla produzione agricola è stimata in 19 miliardi di tonnellate, che rappresentano il 19% delle 51 miliardi complessive, moltissimo, se consideriamo che i trasporti, nel loro complesso, emettono circa il 15% del totale dei gas nocivi per l’ambiente. Le emissioni sono dovute non solo al consumo di carburante per le coltivazioni, al trasporto, all’approvvigionamento e soprattutto alla produzione di fertilizzanti minerali
  • il vero tallone d’Achille del settore agricolo è il Ch4, il metano, gas dall’elevato potere energetico, ma estremamente dannoso dal punto di vista climatico, e prodotto in grande quantità soprattutto nel sottosettore zootecnico. Il suo rilascio nell’atmosfera, dovuto soprattutto alla gestione degli allevamenti, è 265 volte più dannoso di quello dell’anidride carbonica. Nel complesso, le emissioni annuali di metano e protossido d’azoto equivalgono a oltre 7 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. 

Oggi, dopo decenni di studi e sperimentazioni, la tecnologia riesce a trasformare un problema in opportunità. Attraverso la DA Digestione Anaerobica, all’interno di grandi contenitori vengono introdotte matrici organiche, effluenti zootecnici e sottoprodotti dell’agroindustria.

Le imprese agricole e zootecniche possono trasformare così un problema (gli scarti di lavorazione e di allevamento) in opportunità, la produzione del biogas che contiene da un minimo del 50 ad un massimo del 75 percento di metano, da cui si possono poi produrre calore, energia elettrica, biocarburante. 

Le macchine agricole per l’azienda che produce biometano

Produrre biogas per l’azienda agricola significa anche modificare il piano agronomico, introdurre tecniche diverse da quelle tradizionali, con colture magari di secondo raccolto. Per quanto riguarda nello specifico le macchine agricole, oggi si trovano sul mercato trattori, che dalla trincia fino alla movimentazione telescopica, rispondono a tutte le esigenze di gestione dell’impresa agricola.

Lo sviluppo di energie rinnovabili è in rapido aumento e CNH Industrial è all’avanguardia.

In particolare la CNH Industrial attraverso la sua controllata New Holland Agricolture è in pole position nello sviluppo di propulsori green. L’azienda è infatti oggi il principale produttore europeo di motori a gas naturale per mezzi e applicazioni industriali. Produce il trattore di nuova concezione T6.180 Methan Power che monta un potente propulsore nuovo motore NEF a sei cilindri in linea da 6,7 litri di cilindrata, che è in grado di elargire una potenza massima di 180 cavalli (a 1.800 giri al minuto) ed una coppia massima di 740 Newtonmetri a 1.500 giri al minuto, al pari del suo omologo a gasolio. I nove serbatoi di 300 litri complessivi sono distribuiti anche in prossimità del tettuccio e della cabina di guida, ma non ostacolano la visibilità e mantenendo gli ingombri simili a quelli di un trattore alimentato a diesel. I serbatoi di ultima generazione con una pressione di 220 bar danno un’autonomia di lavoro di circa 7 ore.

Casella Macchine Agricole S.r.l è socio del Consorzio Italiano Biogas e vende macchine agricole e attrezzature usate su Mascus

La filiera del biogas in Italia è diffusa? Ci sono prospettive di crescita?

Il nostro paese ha lavorato molto, sia dal punto di vista della ricerca e del trasferimento tecnologico, che in quello del sostegno all’implementazione di questa tecnologia. Crescono gli investimenti delle imprese agricole nazionali in tecnologie produttive innovative, come riportato nell’articolo “Cresce il mercato dell’Agricoltura 4.0 in Italia“.

Oggi sono attive ben 1.600 aziende e investimenti dal 2008 per oltre 4,5 miliardi, grazie a una lungimirante sinergia tra agricoltura e allevamento. Il settore del Biogas agricolo ha visto nascere anche un consorzio, il CIB – Consorzio Italiano Biogas che ha l’obiettivo di far conoscere e diffondere l’uso delle tecnologie a DA digestione anaerobica, per abbassare l’impronta di carbonio delle imprese, e allo stesso tempo valorizzare gli scarti. Gli impianti di biogas in Italia oggi producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano e hanno consentito la creazione di circa 12 mila posti di lavoro.
Sono tutte risposte positive e concrete all’esigenza delle imprese agricole, non solo di produrre in quantità per essere redditive a sufficienza, ma anche di trovare le modalità per attivare una concreta economia circolare.

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