Assilea Servizi

Le potenzialità del leasing

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Abbiamo intervistato Andrea Beverini, direttore commerciale Assilea Servizi, l’Associazione Italiana Leasing che rappresenta le società di leasing presso le organizzazioni del settore che operano nelle varie sedi istituzionali, nazionali ed internazionali. L’intervista è stata ripresa anche nell’articolo “Leasing sulle macchine usate: un’opportunità per le aziende“.

Tra i settori presi in esame nel report annuale “To Lease”, automotive, beni strumentali, immobiliare, nautico, quale secondo lei merita più attenzione, agevolazioni mirate?

Prima di parlare di settori e segmenti, mi piacerebbe focalizzare l’attenzione sul prodotto leasing e le sue peculiarità. Il leasing è uno strumento flessibile che riesce a finanziare i fabbisogni di investimento delle imprese, anche le più piccole, là dove c’è più bisogno, assecondando e promuovendo i settori che maggiormente devono accrescere la propria capacità produttiva. Ognuno dei comparti analizzati in “To Lease” è di primaria rilevanza e merita un’adeguata attenzione da parte del legislatore che – dopo aver gestito in tempo di pandemia l’emergenza “liquidità” – è chiamato a promuovere gli strumenti di finanziamento a medio-lungo termine – quali il leasing – che consentono una corretta pianificazione degli investimenti. Di seguito riportiamo il grafico che in “To Lease 2021” mostra la crescente relazione tra leasing ed investimenti; l’aggiornamento con i dati del primo trimestre 2021 (cfr, fig. 1) conferma che la dinamica del leasing di fatto anticipa la crescita economica del nostro Paese, proprio per il ruolo che tale prodotto ha nel rilanciare gli investimenti.

Andando più nello specifico, nel comparto automotive, senz’altro gli incentivi alla rottamazione e gli eco-incentivi hanno un’importante funzione nel promuovere la transizione verso la sostenibilità ambientale ed in questo ambito il leasing e il noleggio a lungo termine giocano un ruolo decisivo, finanziando il 45% delle autovetture green e consentendo un più rapido rinnovo del parco circolante con un conseguente abbassamento delle emissioni di CO2.

Come riportato in To Lease 2021, il settore ha visto – a partire dalla seconda metà del 2020 – una sensibile ripresa, proseguita anche nella prima parte del 2021, con volumi che si stanno avvicinando a quelli precedenti alla pandemia (cfr. Fig. 2). Accanto alla ripresa del comparto delle autovetture, assistiamo anche ad una dinamica particolarmente positiva del leasing di veicoli commerciali ed industriali, i cui volumi nella prima parte di quest’anno hanno addirittura superato i livelli pre-Covid. Tale categoria di veicoli “strumentali” all’attività d’impresa, risente della crescita registrata nel settore della logistica e trasporto merci ed è strettamente legata alla dinamica, come vedremo, fortemente positiva del leasing di impianti e macchinari. 

Guardando al settore dei beni strumentali, la nostra Associazione ha chiesto a gran voce e ottenuto il rifinanziamento della Nuova Sabatini. Un’iniziativa che dal 2015 ad oggi ha consentito di realizzare circa 28 miliardi di nuovi investimenti da parte delle PMI, investimenti per i quali il leasing incide per oltre il 70% dei volumi finanziati. Tale agevolazione è stata introdotta con il fine di fornire alle imprese uno strumento di rinnovamento del proprio sistema produttivo, che si basava su macchinari utensili di un’anzianità media di 13 anni, dai dati del censimento Ucimu di qualche anno fa. Nel grafico che segue (cfr. Fig. 3), vediamo il crescente ricorso a tale strumento ed il crescente contributo del leasing a questa tipologia di investimenti.

Ovvio che poi, proprio in un’ottica di medio-lungo periodo, il rilancio del sistema produttivo, sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, non può prescindere da iniziative volte al rilancio del settore immobiliare. Il leasing immobiliare, peraltro, che si concentra nel comparto non residenziale, dopo anni di flessione, sta vivendo una nuova vivacità, come testimoniano i dati dei primi mesi dell’anno (cfr. Fig. 4). Crescono sia gli investimenti in immobili già costruiti che quelli in immobili in costruzione, sia di piccolo taglio che di importo più elevato (c.d. “big ticket”). Anche in questo comparto gli effetti della pandemia hanno portato ad una redistribuzione e riorganizzazione del sistema produttivo e distributivo (si pensi a quanto sta accadendo nella logistica) che non può prescindere da nuovi investimenti nel settore immobiliare. Settore che, peraltro – come sappiamo – fa da traino a una grossa fetta della nostra economia, per la sua elevata incidenza sul Pil.

Il comparto della nautica da diporto, anche se può sembrare un comparto di nicchia, rappresenta uno dei settori di punta del made in Italy ed è trainante per il settore portuale-turistico, uno di quelli che più ha sofferto degli effetti della pandemia. Il leasing si è sempre posto dal lato del mondo della cantieristica per gestire, d’intesa con le autorità competenti, anche l’evoluzione della normativa fiscale di riferimento, cercando di limitare e contestualizzare il mutato contesto in tema di sistema di calcolo dell’imponibile IVA sulle unità da diporto. 

Segnaliamo nel 2021 una visibile ripresa anche del comparto del leasing sul finanziamento di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, che rappresenta solo una piccola porzione degli investimenti che sta attuando il sistema leasing in un’ottica più ampia di green lease, uno dei comparti più strategici per la crescita, anche ai sensi del PNRR. In “To Lease 2021”, nel capitolo dedicato a questi temi, è stato inserito un approfondimento delle Best Practise di settore sulla sostenibilità, a cura di alcuni dei principali attori del mondo leasing.

Quanto ha influito sugli investimenti il piano 4.0 degli incentivi alle imprese? Gli effetti sono solo positivi o lei riscontra che potrebbero, a lungo termine, essere anche penalizzanti?

Come abbiamo rappresentato in “To Lease 2021”, a partire dalla seconda parte del 2020 gli investimenti Tecno-Sabatini, cioè quelli aventi ad oggetto beni di cui al Piano Industria 4.0, hanno superato gli investimenti di cui alla Sabatini ordinaria. Questo proprio a testimonianza dell’accelerazione che sta avendo il processo di digitalizzazione del nostro Paese. Tale piano segue quello già attuato in altre economie (es. Germania e Francia) e sta consentendo di accelerare un processo che deve far progredire l’Italia verso una maggiore produttività per ore lavorate, quindi è indispensabile per la crescita del nostro Paese.

Sappiamo peraltro che, nonostante la forte crescita degli investimenti 4.0, ci sono ancora ampi spazi di sviluppo soprattutto nelle aree geografiche del Centro e del Sud, che presentano ancora una minore concentrazione di tali investimenti rispetto al Nord Italia.

Riteniamo che sia un processo che a lungo termine non può che avere effetti positivi per l’economia del nostro Paese e che deve senz’altro essere accompagnato da adeguate politiche di sviluppo delle competenze e degli investimenti infrastrutturali già previsti dal PNRR. Il leasing si offre come uno strumento di finanziamento importante che consentirà alle imprese di dotarsi del capitale produttivo necessario ad attuare e completare questa rivoluzione tecnologica. 

Un pensiero positivo, una riflessione, che vuole condividere con gli attori del mondo delle imprese.

Mi sembra di aver dato sinora messaggi positivi, sia sulla possibilità di ripresa del nostro Paese, sia sulle potenzialità del leasing come strumento per la crescita. Vorrei anche sottolineare come il settore del leasing abbia contribuito ad allentare le possibili tensioni finanziarie che la pandemia avrebbe potuto creare, attraverso una numerosa adesione da parte della clientela alla “moratoria” (soprattutto quella governativa). Un contratto di leasing su 4 ha beneficiato o sta ancora beneficiando di una sospensione del pagamento dei canoni a scadere (nella maggioranza dei casi sia per la quota capitale che per la quota interessi). 

Sono state concesse complessivamente oltre 211mila moratorie per contratti di un valore residuo di 21,6 miliardi (poco meno del 40% del portafoglio leasing complessivo). Ad oggi circa un terzo di quelle posizioni è uscito dalla moratoria e le posizioni ancora sospese rappresentano contratti per un valore che corrisponde ad un quarto dell’intero portafoglio leasing. Il recente D.L. Sostegni bis ha prorogato fino al 31 dicembre 2021 la moratoria governativa, per la sola quota capitale dei canoni a scadere. A breve avremo i dati sulle adesioni da parte della clientela a tale proroga, che comunque già dalle prime rilevazione sulle associate risulta in una percentuale intorno al 40%. 

Sarà importante gestire correttamente l’uscita dalla moratoria, prevenendo un nuovo incremento degli NPL. Al momento, la graduale uscita volontaria di molte posizioni dalla moratoria non ha creato sensibili peggioramenti al portafoglio crediti leasing, che anzi risulta in progressivo miglioramento negli ultimi anni. Rispetto alla precedente crisi, comunque, va considerato che mentre negli anni 2008-2009 il settore era particolarmente esposto sul fronte immobiliare, con contratti di durata molto lunga che ancora incidono fortemente sui crediti in essere, negli ultimi anni il leasing si è concentrato maggiormente sui comparti auto e strumentale, che presentano importi unitari più contenuti e beni il cui smaltimento è più veloce.

Ringraziamo Assilea Servizi, in particolare il direttore commerciale Andrea Beverini e Beatrice Tibuzzi, responsabile Centro Studi e Statistiche.

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